MEGLIO PROVARE I LORO VINI. È vero che le donne producono vini migliori degli uomini? Forse no, però magari sì. È comunque sempre meglio provarli i loro vini, anche se non ha molto senso distinguere le capacità e i prodotti unicamente in base al sesso per trarre regole generali di presunta validità generale. Comunque, nel settore, molti sono i luoghi comuni da abbattere: non è vero, per esempio, che gli uomini comprano più vino (gli acquisti sono di gran lunga maggiori da parte delle donne, negli Usa arrivano all’80 per cento); non è nemmeno vero che le donne preferiscono sempre il bianco, ed è una favola che produttori, sommelier e appassionati sono soprattutto gli uomini. Le donne nelle aziende svolgono lavori legati al vino alla pari dei colleghi maschi, con numeri che oscillano fra il 30 e il 40 per cento in Italia. Queste sono cifre e considerazioni dell’enologo Julien Miquel, di facile riscontro quotidiano. Insomma, il pianeta vino è parecchio donna, e questa consapevolezza non può che fare bene a tutti: merito di chi ha iniziato tempo fa e ha visto lontano, come l’associazione Le donne del vino che ha appena compiuto trent’anni di vita.

QUINDICI CANTINE DI DONNE, INCONTRO AD ARQUA’. Nel Veneto c’è un gruppo di giovani produttrici, fra i trenta e quarant’anni, che vivono tra i Colli Berici e gli Euganei e hanno creato una manifestazione intitolata Il vino è donna. Sono quindici, come i pirati dell’Isola del Tesoro di Stevenson, e hanno organizzato nella Cantina Loreggian ad Arquà Petrarca una giornata per far conoscere i loro vini. Loro non pirateggiano, cioè non sono intruse che si fanno largo a gomitate nel mondo enologico, ma serie professioniste che gestiscono terreni, imprese e cantine. È un universo multicolore di esperienze e di vita: tanto per citarne qualcuna, c’è l’architetto Catia Bolzonella che ha deciso di dare una svolta alla propria vita, dedicandosi al vino oltre che ai progetti; ci sono due contesse vicentine, Alessandra e Chiara Piovene Porto Godi che appartengono a una famiglia celebre già al tempo dei dogi; il cugino del nonno era lo scrittore Guido Piovene e oggi onorano il cognome con vini d’alto livello (tra cui il Tocai, che però adesso si chiama Tai, il Merlot e il Thovara di livello francese); c’è Elena Cardin che le sue Terre felici le ha trovate attorno a Baone e Arquà Petrarca, nei dieci ettari che sono battezzati così e che coltiva con risultati interessanti soprattutto nel Pinot nero. C’è Elisa Dilavanzo, che dopo una finale a Miss Italia invece di cercare un lavoro nel cinema o in tv s’è messa a vendere vino. Adesso è socia di una cantina e assieme a Benedetta Marchetti, con Maeli Wine è scesa in campo per difendere il Moscato giallo: ci riesce con merito.

PROTAGONISTE IN AZIENDA. Nell’elenco emergono diversi altri nomi. Quello di Francesca Salvan, per esempio, quarta generazione di viticoltori delle Vigne del Pigozzo: oggi producono un rosso Oltre il limite, cuveé di Merlot e Cabernet Franc, che già dal nome incuriosisce. E incuriosisce ancora di più l’idea di Francesca di regalare al Presidente Sergio Mattarella un vino da produrre con l’uva che si chiama come lui, Mattarella, ed è coltivata in provincia di Rovigo.

Alle spalle di Carolina de’ Besi e della mamma Marcella Toffano c’è una famiglia che conta anche un martire della guerra di Liberazione nel Padovano: oggi nel Vicentino producono vini di livello, in particolare un Tai. Cecilia Caporali e Marcella Biasin a Cà Rovere a Lonigo affinano un metodo classico che è tanto pregevole quanto poco conosciuto.

Infine, Elisa Meneghini presenta i vini della tenuta del suocero, Nevio Scala, celebre calciatore con il Milan di Nereo Rocco, Gianni Rivera e Giovanni Trapattoni prima di approdare al Parma da allenatore e adesso nelle vigne di Lozzo Atestino.

La giornata punta a un obiettivo di solidarietà: l’incasso del biglietto d’ingresso sarà devoluto alla Fondazione Celeghin di Pernumia, per finanziare le ricerche per sconfiggere i tumori al cervello.

Ecco le quindici Cantine e le donne che le rappresentano: Catia Bolzonella di Ca’ della Vigna, Selvazzano Dentro; Elena Cardin di Cantina Terra Felice, Arquà Petrarca; Elisa Dilavanzo e Benedetta Marchetti di Maeli Wine, Torreglia; Elisa Meneghini di Azienda Agricola Nevio Scala, Lozzo Atestino; Frncesca Callegaro di Azienda Agricola I Reassi, Rovolon; Francesca Salvan di Salvan – Vigne del Pigozzo, Due Carrare; Linda Zanovello di Ca’ Lustra – Zanovello, Cinto Euganeo; Lisa Loreggian di Vini Loreggian, Arquà Petrarca; Mariagrazia Ambrosin e Marzia Miotto de Il Pianzio, Galzignano Terme;  Maria Gioia Rosellini di Ca’ Orologio di Baone; Silvia Gardina di Quota 101, Torreglia. Alessandra Piovene di Soc. Agr. Piovene Porto Godi Alessandro di Toara di Villaga; Anna e Silvia Dal Maso di Dal Maso Azienda Agricola, Montebello Vicentino; Carolina de’Besi di PuntoZero, Lonigo; Cecilia Caporali e Marcella Biasin di Cà Rovere, Alonte.