Antonio Di Lorenzo

Tre consigli del coach di basket ai cuochi per affrontare la crisi dei ristoranti

TRE CONSIGLI DEL COACH. Atteggiamento. Mentalità. Persone giuste. Tre consigli di un allenatore di basket diretti ai ristoratori per aiutarli a gestire la fase di crisi. A parlare è Massimiliano “Max” Menetti, 47 anni, allenatore da vent’anni, prima alla Reggiana e da due anni della De’ Longhi Treviso Basket di A1. L’occasione è giunta dalla presentazione della guida gastronomica “Venezie a tavola” di Luigi Costa. L’invito dell’editore, Filiberto Zovico, puntava a trovare risposte a una domanda: cosa deve fare un leader per animare un gruppo in un momento di difficoltà? Manetti ha risposto indicando tre qualità di fondo. “Nel basket come nella vita gli imprevisti e le emergenze sono all’ordine del giorno. Quando un giocatore, magari straniero, ha un problema e deve recarsi nel suo Paese; pianta tutto e ti lascia in mezzo alle difficoltà. Quando un altro s’infortuna all’improvviso può essere una tegola imprevedibile che cade sulla testa di tutti. Come affrontare queste difficoltà e come riorganizzare la squadra? Prima di tutto è questione di atteggiamento: non bisogna farsi vedere abbattuti. Posso esserlo in privato, ma di fronte al gruppo non devo far trapelare queste emozioni. Secondo requisito è la mentalità da far maturare. Posso avere davanti una sfida impossibile, ma devo motivare le persone, nel mio caso i giocatori nel vostro i dipendenti del ristorante, che non si deve mollare bensì combattere sempre. Terzo requisito è contornarsi delle persone giuste, quelle che possono sostenere ogni impegno anche con i consigli più opportuni”.  (Nella foto, Massimiliano “Max” Menetti, allenatore del Treviso basket).

DELUSIONE E SCONFORTO. Queste riflessioni sono servite a mitigare la delusione e lo sconforto denunciati dai cuochi (e più in generale dagli “addetti ai lavori” presenti all’incontro telematico) per i provvedimenti del governo che ha chiuso i ristoranti alle 18. “È alla sera che abbiamo le maggiori entrate, togliere la cena significa condannare il settore. Chiudere alla sera taglia la fetta principale del nostro lavoro. Stiamo cercando di reinventarci ma siamo veramente arrabbiati perché non appena avevamo cominciato a riprenderci siamo di nuovo stati colpiti da un provvedimento che ci costringerà a fare scelte dolorose, soprattutto con i giovani che con pazienza abbiamo cercato di formare in questi anni”. Questa la voce che si è unita alle moltissime levatesi in questa giornata dal mondo della ristorazione. Insufficiente e perfino inutile è stato valutato il provvedimento di ristoro – si ipotizzano duemila euro al mese – messo in campo dal governo.

“Ad essere colpite ancora più gravemente saranno le pizzerie – ha sottolineato il critico enogastronomico Marco Colognese – perché la pizza è un tipico piatto che si consuma alla sera e non a pranzo”.

“MAI ARRENDERSI”, COME DISSE CHURCHILL. Dal canto suo, il direttore Luigi Costa ha portato la testimonianza di un giovane cuoco dell’Altopiano di Asiago, Alessandro Dal Degan, titolare de “La Tana” che s’è sfogato in un lungo post su Facebook ma alla fine ha concluso così: “Vorrei tanto chiudere, ma resisto e combatto. Non mi arrendo! E lotto fino in fondo”. Ricorda la celebre esortazione di Churchill, quando parlando ai Comuni avvertì: “Non bisogna arrendersi mai, mai, mai, mai, mai, mai”, ripetendo il “mai” sei volte.

 

TUTTI I PREMIATI. La guida “Venezie a tavola”, giunta all’undicesima edizione, ha anche consegnato virtualmente i premi. Ecco la lista dei ristoranti, cuochi e sommelier premiati. Alessandro Gilmozzi del ristorante “El Molin” di Cavalese (Trento) premiato da Grana Padano, con il Premio “Ristorante dell’Anno”; Francesco Brutto del ristorante “Venissa” di Venezia ha ricevuto il premio “Ricerca e Innovazione” da Berto’s, mentre Daniela Siviero del Ristorante “Lazzaro 1915” di Pontelongo (Padova), è stata premiata da Distilleria Schiavo come “Donna di Spirito”. Davide Tangari del Ristorante “Valbruna” di Limena (Padova), è premiato da Giannitessari Wine con il riconoscimento “Il Giovane delle Venezie”, mentre a Sara Simionato e Luca Ferrari del ristorante “Antica Osteria Cera di Campagna Lupia” (Venezia) è stato consegnato il premio “Gusto dolce delle Venezie” da Rigoni di AsiagoGP Cremonini del “Ristorante Riviera” di Venezia è stato premiato da Astoria Vini, come miglior “Maître delle Venezie”, mentre Giovanni Mozzato del ristorante “Chat qui rit” di Venezia è stato premiato da Kettmeir, come “Sommelier delle Venezie”; Simone Menardi del ristorante “Baita Fraina” di Cortina (Belluno) ha ricevuto il premio come miglior “Cantina delle Venezie” dalle mani di Masi, mentre Luigi Dariz del ristorante “Aurelio” di Passo Giau (Belluno) è stato premiato da Lattebusche, con il premio “La cucina che onora il territorio”. Nicola Bacciolo del ristorante “Ai Do Campanili” di Cavallino (Venezia) è stato premiato da Canevel, per “La miglior carta delle bollicine”; sempre a Cavallino (Venezia) Alvise Ballarin della “Trattoria Laguna e Lievitati” è stato premiato come “Pizzeria dell’Anno”  da Agugiaro & Figna.

La guida 2021 – che è la prima ad uscire quest’anno – recensisce 212 ristoranti, 51 pizzerie, 21 vini e 20 prodotti delle Tre Venezie.

(Nella foto, Luigi Costa direttore della guida e l’edizione 2021 appena uscita).