TRE CONSIGLI DEL COACH. Atteggiamento. Mentalità. Persone giuste. Tre consigli di un allenatore di basket diretti ai ristoratori per aiutarli a gestire la fase di crisi. A parlare è Massimiliano “Max” Menetti, 47 anni, allenatore da vent’anni, prima alla Reggiana e da due anni della De’ Longhi Treviso Basket di A1. L’occasione è giunta dalla presentazione della guida gastronomica “Venezie a tavola” di Luigi Costa. L’invito dell’editore, Filiberto Zovico, puntava a trovare risposte a una domanda: cosa deve fare un leader per animare un gruppo in un momento di difficoltà? Manetti ha risposto indicando tre qualità di fondo. “Nel basket come nella vita gli imprevisti e le emergenze sono all’ordine del giorno. Quando un giocatore, magari straniero, ha un problema e deve recarsi nel suo Paese; pianta tutto e ti lascia in mezzo alle difficoltà. Quando un altro s’infortuna all’improvviso può essere una tegola imprevedibile che cade sulla testa di tutti. Come affrontare queste difficoltà e come riorganizzare la squadra? Prima di tutto è questione di atteggiamento: non bisogna farsi vedere abbattuti. Posso esserlo in privato, ma di fronte al gruppo non devo far trapelare queste emozioni. Secondo requisito è la mentalità da far maturare. Posso avere davanti una sfida impossibile, ma devo motivare le persone, nel mio caso i giocatori nel vostro i dipendenti del ristorante, che non si deve mollare bensì combattere sempre. Terzo requisito è contornarsi delle persone giuste, quelle che possono sostenere ogni impegno anche con i consigli più opportuni”. (Nella foto, Massimiliano “Max” Menetti, allenatore del Treviso basket).
DELUSIONE E SCONFORTO. Queste riflessioni sono servite a mitigare la delusione e lo sconforto denunciati dai cuochi (e più in generale dagli “addetti ai lavori” presenti all’incontro telematico) per i provvedimenti del governo che ha chiuso i ristoranti alle 18. “È alla sera che abbiamo le maggiori entrate, togliere la cena significa condannare il settore. Chiudere alla sera taglia la fetta principale del nostro lavoro. Stiamo cercando di reinventarci ma siamo veramente arrabbiati perché non appena avevamo cominciato a riprenderci siamo di nuovo stati colpiti da un provvedimento che ci costringerà a fare scelte dolorose, soprattutto con i giovani che con pazienza abbiamo cercato di formare in questi anni”. Questa la voce che si è unita alle moltissime levatesi in questa giornata dal mondo della ristorazione. Insufficiente e perfino inutile è stato valutato il provvedimento di ristoro – si ipotizzano duemila euro al mese – messo in campo dal governo.
“Ad essere colpite ancora più gravemente saranno le pizzerie – ha sottolineato il critico enogastronomico Marco Colognese – perché la pizza è un tipico piatto che si consuma alla sera e non a pranzo”.
“MAI ARRENDERSI”, COME DISSE CHURCHILL. Dal canto suo, il direttore Luigi Costa ha portato la testimonianza di un giovane cuoco dell’Altopiano di Asiago, Alessandro Dal Degan, titolare de “La Tana” che s’è sfogato in un lungo post su Facebook ma alla fine ha concluso così: “Vorrei tanto chiudere, ma resisto e combatto. Non mi arrendo! E lotto fino in fondo”. Ricorda la celebre esortazione di Churchill, quando parlando ai Comuni avvertì: “Non bisogna arrendersi mai, mai, mai, mai, mai, mai”, ripetendo il “mai” sei volte.
La guida 2021 – che è la prima ad uscire quest’anno – recensisce 212 ristoranti, 51 pizzerie, 21 vini e 20 prodotti delle Tre Venezie.
(Nella foto, Luigi Costa direttore della guida e l’edizione 2021 appena uscita).