Tiziana Nogara aveva creato anche la manifestazione “Sovizzo in carne” con i vip del settore dall’Italia
Era sorridente, aperta e vulcanica. Mai ferma. Appassionata del suo lavoro, aveva trasformato assieme ai fratelli la macelleria di famiglia in una gastronomia di alto livello. La fama che aveva acquistato il negozio Nogara di Sovizzo era tale che una volta arrivò anche Gerard Depardieu a fare acquisti. Era stato difficile riconoscerlo, perché era perfino scalzo, ma la signora Elide, mamma e fondatrice dell’attività assieme al marito Berto, alla fine l’aveva smascherato.
La vitalità di Tiziana Nogara, mancata a sessant’anni dopo aver lottato a lungo contro un tumore, resterà nei cuori dei tanti che l’hanno conosciuta e apprezzata per le sue doti, la sua competenza e la sua esuberanza. “Salumi a tutti” era il suo saluto, per prendersi un po’ in giro.
Era stata anche presidente dei macellai Ascom del Vicentino
Animatrice delle “Macellerie del gusto”, iniziativa che voleva innovare il panorama, era diventata anche la presidente provinciale di categoria dell’Ascom. C’era motivo: sapeva fornire energia e motivazioni a tutti, a iniziare dai colleghi. Un esempio? Quindici anni fa, di questi tempi, s’era inventata il cotechino al broccolo fiolaro: l’idea ebbe un tale successo che quella carne di maiale impastata con la verdura è diventata un must della gastronomia vicentina. E il prodotto mi piacque talmente che le dedicai ampio spazio su “Vicenza di gusto”, la pagina di gastronomia che curavo su “Il Giornale di Vicenza”. Lei ricordava come si fosse presentata al giornale, senza conoscermi, portandomi il cotechino e spiegandomi la sua iniziativa. Era sorridente e convincente.
Sua l’idea del cotechino al broccolo fiolaro che realizzò quindici anni fa
Ma Tiziana era inesauribile. Era capace di vivacizzare una serata alla “Montecchia” di Selvazzano della famiglia Alajmo, che aveva voluto dedicare spazio alle “donne in carne” e avevano chiamato lei, la sua grande amica Bertilla Longhini (“I macellai” di via del Mercato a Vicenza) e Luciana Rebecca Beghin.
Tiziana aveva creato anche “Sovizzoincarne”, iniziativa che l’amministrazione comunale Vignaga aveva sposato e sostenuto. Per un giorno la festa invadeva la contrà di Sovizzo dove Tiziana aveva la bottega, con bande e complessi che suonavano e attori che recitavano. Naturalmente, oltre alle animazioni artistiche non mancavano gli assaggi di piatti pregiati. Lei chiamava i colleghi dal Veneto come da tutta Italia. Indimenticabile, per esempio, Dario Cecchini di Panzano in Chianti, il profeta della fiorentina, che in piedi sulle tavole recitava a memoria Dante. L’intero incasso, naturalmente, era devoluto in beneficenza.
Con le lacrime agli occhi la ricorda Marilisa Munari, ex sindaco di Sovizzo, che ne celebra la tenacia e la voglia di vivere, così come l’amico Michele Marchesini, con il quale ha realizzato varie pubblicazioni gastronomiche. Un amico speciale che la ricorda con affetto è anche Giulio Menegatti, esperto di vini soprattutto francesi: la conosceva da oltre trent’anni.
Tiziana lascia il papà Umberto, anzi Bertone come è chiamato, i fratelli Emiliano e Giorgio, il figlio Nicolò di 26 anni. (Dicembre 2021)