Vicenza come Parigi. Quattro motivi per cui le luci di Natale in piazza dei Signori sono da approvare. Il lavoro svolto è pregevole, ha trasformato (in modo effimero, d’accordo ma affascinante) l’immagine della Basilica, la torre e la cupola. Un segno di cambiamento non può che fare bene a una città che si accomoda spesso nel già visto. La ricerca storica è stata precisa, tanto che sono stati ricreati gli affreschi del palazzo del Monte di pietà , ormai illeggibili per l’usura del tempo. La scelta è in linea con la tradizione di Vicenza: un tempo, terzo motivo, tutti i palazzi delle famiglie nobili (quindi del centro) erano dipinti. Quindi, paradossalmente, si è ricreato un fil rouge con il passato. Per essere progressisti bisogna essere conservatori. Infine, per l’inaugurazione della ricostruita Notre Dame a Parigi hanno organizzato una festa di suoni & luci (per carità, l’idea non è una novità: lo stesso Giancarlo Marinelli aveva usato il videomapping come lo chiamano i tecnici all’Olimpico) come quella vicentina. Vogliamo che Vicenza sia meno di Parigi?