Antonio Di Lorenzo

Parigi come Vicenza. Quattro motivi per cui le luci di Natale sono da approvare

Vicenza come Parigi. Quattro motivi per cui le luci di Natale in piazza dei Signori sono da approvare. Il lavoro svolto è pregevole, ha trasformato (in modo effimero, d’accordo ma affascinante) l’immagine della Basilica, la torre e la cupola. Un segno di cambiamento non può che fare bene a una città che si accomoda spesso nel già visto. La ricerca storica è stata precisa, tanto che sono stati ricreati gli affreschi del palazzo del Monte di pietà , ormai illeggibili per l’usura del tempo. La scelta è in linea con la tradizione di Vicenza: un tempo, terzo motivo, tutti i palazzi delle famiglie nobili (quindi del centro) erano dipinti. Quindi, paradossalmente, si è ricreato un fil rouge con il passato. Per essere progressisti bisogna essere conservatori. Infine, per l’inaugurazione della ricostruita Notre Dame a Parigi hanno organizzato una festa di suoni & luci (per carità, l’idea non è una novità: lo stesso Giancarlo Marinelli aveva usato il videomapping come lo chiamano i tecnici all’Olimpico) come quella vicentina. Vogliamo che Vicenza sia meno di Parigi?